
Barolo - Questa notte è avvenuta una forte esplosione con sviluppo di fiamme
all’interno della villa di Romano Prodi. Dalle indagini preliminari
condotte sul luogo si ritiene che il motivo scatenante della detonazione sia
stata una bomba al tritolo posizionata nel salotto dell’abitazione, nei
pressi dell’enorme ritratto a muro di Stalin, dall’indagato
Gepe Fuorissimo, appartenente ad un gruppo di estrema destra. Il Fuorissimo ha fornito una
schiacciante prova della sua colpevolezza: sul foglio nel quale ha
rivendicato l’attentato a nome del Partito Fascista si sono trovate tracce di succhi
gastrici (probabilmente provenienti da rutti) esaminati dalla sezione
scientifica della polizia. L’indagato ha più volte tentato di scagionarsi
dalle accuse affermando che se avesse voluto attentare alla vita di
Romano Prodi, gli sarebbe bastato coprire il quadro di Stalin con una
bandiera nera fascista per procurargli un infarto. Gepe Fuorissimo,
già noto alle forze dell’ordine per atti di vandalismo alle sedi di Dc,
Ulivo e Rifondazione Comunista, è al momento sotto
tutela cautelare ed è in attesa di avere la conferma dell’arresto. Prodi, dopo aver ripreso coscienza dal grave episodio della sera
precedente (la perdita della gigantografia di Stalin), ha annunciato: “In
seguito a questo increscioso episodio, garantisco l’istituzione di una nuova
imposta a danno di coloro che seguono le trasmissioni alquanto faziose di
Emilio Fede e Bruno Vespa e che hanno votato per Forza Italia, fine di scoraggiare simili gravi gesti”. Nella mattinata è giunto a far
visita a Prodi il suo fidato amico Francesco Rutelli, il quale è scoppiato in
un pianto disperato dopo aver saputo del grave gesto. Gepe Fuorissimo ha
dichiarato agli inquirenti: viva il fascismo, viva la dittatura, viva
Mussolini, BOIA CHI MOLLA! (Notizia by ANSIA PRESS - Fronky) |